Come si registra la bolla doganale
L’esportazione e importazione di beni da un paese ad un altro richiede alcuni adempimenti, tra cui la registrazione della bolla doganale.
Mentre nell’Unione Europea esistono delle agevolazioni grazie all’unione doganale istituita nel 1968, l’import export con paesi extra-UE richiede un’apposita documentazione e il pagamento dei dazi doganali.
Ovviamente, affidandosi ad imprese di trasporti specializzati è possibile agevolare queste pratiche, delegando la gestione delle bolle doganali per l’importazione di merci. Vediamo come si registra la bolla doganale, per capire cosa dichiarare in dogana e come funzionano questi accertamenti negli scambi di merci con l’estero.
Che cos’è la bolla doganale
La bolla doganale è un documento per la destinazione della merce per il pagamento dei diritti doganali, una dichiarazione che viene compilata e sottoscritta dal contribuente e prodotta all’autorità doganale. Una volta pagati gli oneri doganali e registrato il documento, la bolla doganale attesta il pagamento dei diritti dovuti e l’adempimento di tutte le formalità per il transito internazionale delle merci.
L’importazione o l’esportazione di beni può essere definitiva o temporanea, con diversi adempimenti da realizzare in base al tipo di movimenti che le merci devono effettuare. Nel primo caso bisogna pagare i diritti doganali per asportare le merci dagli spazi doganali a titolo definitivo; nel secondo invece bisogna dichiarare lo scopo e il termine per cui si vogliono importare o esportare temporaneamente le merci.
La bolla doganale all’interno dell’Unione Europea
All’interno dei paesi membri dell’Unione Europea vige il principio della libera circolazione delle merci, quindi le autorità doganali degli Stati cooperano e agiscono come se fossero un’unica entità. Ciò significa che non vengono applicate tariffe al trasferimento di merci da un paese UE all’altro, mentre per le merci importate nell’Unione Europea sono previste le stesse tariffe.
Al contrario, l’UE non ha un ruolo diretto nella riscossione delle imposte e delle aliquote, attività che spetta ai singoli governi nazionali, nonostante venga promosso l’allineamento delle norme nazionali sulla tassazione di beni e servizi per facilitare le attività delle aziende che operano nel mercato unico europeo. Secondo l’UE, i dazi doganali rappresentano il 14% delle risorse del bilancio dell’Unione Europea, importi corrisposti da chi vuole importare merci nell’UE.
Come funziona la registrazione della bolla doganale
Per l’importazione di merci da un paese extra-UE è necessario realizzare le scritture contabili, attività che in Italia è disciplinata dal DPR 633/72. Si tratta di una serie di adempimenti sottoposti a un regime particolare, sia in merito alle disposizioni IVA per i beni importanti da un territorio al di fuori dell’Unione Europea, sia per quanto riguarda la documentazione obbligatoria.
In particolare, per l’importazione delle merci nell’UE servono una serie di documenti, tra cui la fattura del fornitore estero, la bolla doganale rilasciata dall’Ufficio doganale di competenza e la fattura dello spedizioniere che si occupa del trasporto internazionale. Il primo passaggio da effettuare è la registrazione della bolla doganale, una procedura essenziale per lo sdoganamento delle merci da importare.
La bolla doganale si riferisce al documento che attesta il pagamento dell’IVA da parte dell’importatore presso la dogana, corrispettivo che in genere viene anticipato dallo spedizioniere. Questa operazione viene rilevata attraverso il documento della bolla doganale, la quale deve registrata nel libro giornale e nel registro IVA.
Oggi questa pratica viene realizzata online agevolando le attività di importazione ed esportazione di merci tra l’UE e i paesi extra-UE. In pratica, l’importatore di merci che provvede al loro sdoganamento deve effettuare due operazioni: realizzare la dichiarazione doganale e assolvere a tutti gli adempimenti doganali e pagare l’IVA in dogana per ogni operazione effettuata.
Quali sono i regimi doganali?
Tutte le merci vincolate a un regime doganale, quindi che non possono usufruire di agevolazioni legate a una zona franca come il mercato unico europeo, sono oggetto della dichiarazione doganale. Nel dettaglio, il Codice Doganale dell’Unione (CDU) prevede dei regimi doganali di immissione in libera pratica, esportazione e una serie di regimi speciali per il transito, il deposito, l’uso specifico e il perfezionamento delle merci.
In particolare, l’importazione delle merci prevede due fasi: l’immissione in libera pratica che si ottiene dopo il pagamento die dazi doganali e l’immissione in consumo per l’applicazione dell’IVA e delle accise. In pratica, per ogni tipologia di merce è necessaria una dichiarazione doganale adeguata al regime doganale di riferimento, un’operazione complessa che richiede competenza in materia.
La registrazione della bolletta doganale digitale
Dal 9 giugno 2022 è stato soppresso il certificato cartaceo di importazione delle merci dai paesi extra-UE, introducendo definitivamente la nuova bolletta doganale digitale. Le operazioni che riguardano l’importazione di merci in Italia, ad esempio, comportano la trasmissione della dichiarazione doganale al sistema informatico dell’Agenzia delle Dogane, un passaggio essenziale per il conferimento di autorità e legittimità alla documentazione doganale.
L’Agenzia rilascia anche un prospetto ai fini contabili, indispensabile per l’assolvimento degli obblighi di natura contabile e fiscale relativi alla registrazione delle bollette doganali. Questo documento è essenziale anche richiedere le detrazioni IVA, ove consentite, inoltre riporta tutte le informazioni relative alla liquidazione IVA, al rappresentate fiscale nominato dall’importatore e il numero della pratica doganale, ed è in grado di semplificare gli adempimenti doganali e accelerare le tempistiche di sdoganamento.